Si è appena conclusa a Catania la due giorni intensiva dell’8 e 9 settembre 2025, che ha segnato l’avvio della prima edizione della Scuola di Alta Formazione “Futuri e Sostenibilità”. Un percorso innovativo, interdisciplinare e laboratoriale, nato dal lavoro sinergico tra l’Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile (ASviS) e la Scuola Superiore di Catania, destinato a formare 50 giovani capaci di abitare la complessità del presente e di proiettarsi, consapevolmente, verso futuri sostenibili.

In programma da settembre a dicembre 2025, il percorso formativo, realizzato grazie al finanziamento ministeriale SAFI3 (Sinergie per orientare e promuovere un’Alta Formazione Innovativa, Interdisciplinare, Internazionale), prevede 120 ore complessive, di cui 56 in presenza come occasione di networking e di lavoro laboratoriale (tre moduli a Catania e uno a Genova durante il Festival della Scienza). I corsi si articolano attorno a cinque filoni tematici: foresight e system thinking, megatrend e scenari globali, sostenibilità e benessere, complessità e processi decisionali, progettazione trasformativa e leadership inclusiva.
L’ideazione della Scuola rientra, inoltre, nel progetto Ecosistema Futuro, la piattaforma strategica nazionale promossa da ASviS, rete nata nel 2016 su iniziativa della Fondazione Unipolis e dell’Università di Roma “Tor Vergata” e oggi composta da oltre 300 soggetti che promuovono l’attuazione dell’Agenda 2030 e delle pratiche di anticipazione strategica, in linea con le raccomandazioni dell’UNESCO.
Tra i partecipanti allievi della Scuola Superiore di Catania, studenti e studentesse provenienti dall’Università di Catania e da altre Scuole Superiori universitarie, giovani ricercatori, professionisti e rappresentanti dei partner strategici del settore pubblico e privato e della società civile
Dopo il kick off webinar del 4 settembre, dedicato alla presentazione dell’offerta formativa, il cuore pulsante della Scuola ha preso vita lunedì 8 settembre con la cerimonia inaugurale, ospitata nella suggestiva cornice dell’Aula Magna del Rettorato dell’Università di Catania.
In un’atmosfera di vibrante attesa e condivisione intellettuale, i saluti istituzionali del Presidente della Scuola Superiore di Catania, Daniele Malfitana e del Magnifico Rettore dell’Università di Catania, Francesco Priolo hanno dato avvio ai lavori, ribadendo la centralità dell’evento come momento fondativo di una comunità di pensiero e di azione.





“Oggi comincia questo progetto di alta specializzazione in cui sono coinvolti allievi e allieve di tutte le scuole di eccellenza del nostro Paese – ha dichiarato Priolo – si parla di sostenibilità e futuro e vedremo davvero come costruire un futuro migliore per tutti”.
Malfitana ha colto l’occasione per valorizzare il ruolo delle Scuole Superiori universitarie come presidi di pensiero critico e di formazione integrale, affermando che questo percorso rappresenta un’opportunità preziosa per delineare una pluralità di futuri, declinati su competenze diversificate e sensibili alle sfide globali contemporanee.
In collegamento online, è intervenuto Andrea Lenzi, Presidente del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR), che ha evidenziato il valore della formazione di eccellenza come bussola per orientare il cambiamento.
Patrizia Lombardi, già Presidente della Rete delle Università per lo Sviluppo Sostenibile e Prorettrice del Politecnico di Torino, ha posto l’accento sulla necessità di formare, attraverso una scuola sui futuri, una nuova classe dirigente che sia in grado di rompere la “gabbia di presente” in cui siamo costretti a vivere.
Patrizio Bianchi, Presidente della Rete delle Cattedre UNESCO, ha fatto invece appello a investimenti lungimiranti per costruire collettivamente un futuro sostenibile, richiamando l’articolo 2 della Costituzione, che fa della solidarietà un principio inderogabile.
Infine, Enrico Montaperto, Direttore della Direzione Generale Ordinamenti Ufficio VI (MUR), ha esaltato il ruolo strategico delle Scuole di eccellenza, capaci di rispondere alle sfide della sostenibilità con visione e senso di responsabilità.

Al culmine della mattinata si è tenuta la lectio magistralis dal titolo “Misurare la sostenibilità guardando al futuro” del prof. Enrico Giovannini, già Ministro delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili (2021-2022) e oggi Direttore scientifico dell’Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile (ASviS).
Esordendo con le parole di Shakespeare – “Non rovinare mai il tuo presente per un passato che non ha futuro” – Giovannini, con un’esperienza venticinquennale nel campo delle politiche pubbliche per lo sviluppo sostenibile, ha sottolineato l’urgenza di creare veri e propri “agenti di fratture”, capaci di generare soluzioni nuove e di rompere schemi consolidati.
Infatti, viviamo, ha affermato, in un’epoca “defuturalizzata”, in cui il futuro sembra sottratto all’immaginazione collettiva, e dentro un sistema complesso, a bassa resilienza e ad alto rischio, dove non possono più valere strumenti lineari di previsione. Per questo motivo, egli ha insistito sul valore degli indicatori di sostenibilità non solo come misuratori dello stato attuale, ma come strumenti anticipanti, capaci di orientare scenari, politiche e decisioni collettive. Giovannini ha richiamato la necessità di accelerare sull’Agenda 2030, minacciata da guerre, disuguaglianze e cambiamento climatico, e ha sottolineato il valore del Patto sul Futuro e della Dichiarazione sulle Future Generazioni, sottoscritti dall’Italia presso le Nazioni Unite nel settembre 2024, che pongono il futuro al centro delle politiche globali.
Un passaggio fondamentale del suo discorso è stato il riferimento alla riforma costituzionale del 2022, fortemente voluta da ASviS, che impone alla Repubblica la tutela degli interessi delle generazioni future. A ciò si lega l’introduzione della Valutazione di Impatto Generazionale delle nuove leggi, prevista dal disegno di legge AS 1192, che riconosce nell’equità intergenerazionale un principio guida dell’azione legislativa. Misurare la sostenibilità, dunque, significa guardare al futuro, sottrarre la politica alla dittatura dell’immediato e restituirle la responsabilità di costruire un avvenire condiviso.
Il pomeriggio dell’8 settembre e l’intera giornata del 9 le attività sono proseguite presso l’Aula Magna di Villa San Saverio, guidate dall’approccio innovativo di SKOPIA, centro di ricerca specializzato in anticipation studies che dal 2015 offre servizi professionali di anticipazione strategica.
Per cominciare, Roberto Poli, Presidente di SKOPIA e Professore ordinario all’Università di Trento, titolare della Cattedra UNESCO sui Sistemi Anticipanti, nonché Presidente dell’Associazione dei Futuristi Italiani, ha presentato magistralmente i principi del foresight e del system thinking.
A seguire, dopo una suddivisione in gruppi di lavoro, i partecipanti guidati dai due esperti di SKOPIA Francesco Brunori e Antonio Furlanetto hanno preso parte ad un vero e proprio “laboratorio di futuro”.
L’esercizio ha permesso di applicare sui tre ambiti cruciali di sanità, educazione e crisi climatica la tecnica di backcasting che, partendo da un futuro auspicato, ricostruisce i passi necessari per renderlo possibile.
Infine, la sessione pomeridiana del 9 settembre ha visto l’intervento di Roberto Paura, Presidente dell’Italian Institute for the Future, che ha condotto una stimolante riflessione sulle nuove disuguaglianze globali e sugli impatti sistemici che esse generano.
Nel frattempo proseguono le sessioni online, mentre l’attenzione è già rivolta al prossimo appuntamento in presenza, previsto a Genova il 23 e 24 ottobre, in occasione del Festival della Scienza: un momento che si preannuncia capace di arricchire ulteriormente il cammino intrapreso e di consolidare la comunità di pensiero e di azione nata attorno alla Scuola.



Vittoria Gugliotta, Redazione SSC UniCT
“Siamo fatti anche noi della stessa sostanza di cui son fatti i sogni; e nello spazio e nel tempo d’un sogno è racchiusa la nostra breve vita.” William Shakespeare