Martedì 19 marzo 2024 | Ore 17:00
Ex Cappella, Villa San Saverio, Via Valdisavoia 9 (CT)

INTERVIENE

Antonio Sgamellotti – Accademia Nazionale dei Lincei
Centro linceo di ricerca sui beni culturali Villa Farnesina (CERIF)
Università degli Studi di Perugia
CNR-SCITEC | INFN-CHNet

Professore Emerito di Chimica Inorganica dell’Università degli Studi di Perugia. Socio Nazionale dell’Accademia dei Lincei. Dottore Honoris Causa, UNSAM University, Buenos Aires. Co-fondatore e Presidente onorario del Centro di Eccellenza SMAArt “Scientific Methodologies applied to Archaeology and Art” e Co-fondatore del MObile LABoratory, MOLAB, per indagini non invasive in situ per oggetti d’arte.

Fondatore e Direttore del CERIF – (CEntro linceo di RIcerca sui beni culturali Villa Farnesina). Autore di oltre 350 pubblicazioni scientifiche riguardanti chimica computazionale avanzata, proprietà elettroniche e strutturali di molecole e materiali inorganici, proprietà spettroscopiche, e caratterizzazione di manufatti archeologici e storico-artistici.

ABSTRACT

Villa Farnesina, la dimora extraurbana di Agostino Chigi, progettata da Baldassarre Peruzzi e affrescata dai Maestri del Rinascimento, è una delle più alte espressioni artistiche di quel periodo.
La favola di Apuleio, dipinta nella Loggia di Amore e Psiche da Raffaello e dalla sua bottega, è contornata da festoni vegetali: le loro ricche tonalità, associate a frutti provenienti da tutti i continenti, rappresentano i colori della prosperità. La ricchezza cromatica di questi frutti, molti dei quali non ancora conosciuti e mai dipinti prima, è rappresentata dall’uso di insoliti pigmenti e materiali, come rivelato dalle indagini non invasive.
Dagli studi dei materiali del Trionfo di Galatea, affresco autografo di Raffaello, emerge l’uso del blu egizio dopo secoli di oblio, una evidenza -del tutto inaspettata- che dimostra l’interesse del Maestro urbinate per l’Antichità.
Le indagini diagnostiche non invasive nei beni culturali non sono solo un necessario prologo nelle procedure di restauro, ma rappresentano un necessario mezzo ermeneutico per una nuova storia dell’arte, dove spesso i materiali utilizzati rivelano le intenzioni degli Artisti come tracce documentali.
Villa Farnesina è anche la protagonista di studi riguardanti l’impatto di polveri sottili e l’effetto di vibrazioni da traffico veicolare sugli affreschi delle logge e sul suo giardino. Queste indagini sono condotte in collaborazione con l’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV).