Lo scorso novembre, presso la Scuola Superiore di Studi Avanzati di Roma (SSAS), si è tenuto il convegno “Metamorfosi nelle immagini, metamorfosi delle immagini. La forma e la parola da Ovidio all’AI”. Gli allievi della Scuola Superiore di Catania della Classe delle Scienze Umanistiche e Sociali hanno partecipato con entusiasmo. A partire ben due Allieve e un Allievo iscritti al Corso di laurea in Lettere (L-10): Sara Squatrito, Marianna Vinciguerra e Josè Ruggeri. Si è unito all’esperienza anche Marcello Napoli, Allievo e studente di Beni culturali (L-1), che nei mesi successivi ha seguito anche un altro convegno, organizzato dall’Università di Torino: “PAVES-e. Per una Hyperedizione dell’opera di Pavese”.

Dato l’entusiasmo che abbiamo riscontrato negli allievi al loro rientro, abbiamo voluto approfondire e informarci di più sulla loro esperienza!

Questo articolo fa parte della campagna #BeyondSSC, dedita a raccontare le storie dei nostri allievi in giro per il mondo!

La tua percezione dell’intelligenza artificiale è cambiata a seguito della partecipazione a questo convegno?

Sara Squatrito

“Sì, ritengo che la partecipazione al Congresso mi abbia permesso di capire quanto, nel concreto, l’AI sia versatile e applicabile anche a campi in cui il suo protagonismo è ancora marginale.

Infatti, grazie agli illuminanti interventi dei relatori, in particolare quelli della Prof.ssa Claudia Cieri Via e del Professore Andrea Pinotti, ho compreso quanto l’AI possa essere un valido strumento per preservare un patrimonio vasto e prezioso come quello artistico e letterario.”

Marianna Vinciguerra

“La mia percezione dell’AI è cambiata positivamente, soprattutto perché il convegno mi ha permesso di esplorarne nuovi campi di applicazione nell’ambito degli studi umanistici e, nella specie, letterari.”

Josè Ruggeri

“Sicuramente ha avuto uno sviluppo, un’evoluzione. Ho compreso quanto l’intelligenza artificiale possa rappresentare una possibilità anche sul piano dell’arte, della digitalizzazione, di studi che potranno rendere fruibili e consultabili beni letterari e scientifici non sempre conosciuti, non sempre a tutti aperti”

Marcello Napoli

“Prima del convegno, non avevo cognizione di quanto l’AI potesse penetrare nei più svariati ambiti di ricerca. Addirittura, in una novella metamorfosi, assumere le sembianze di uno strumento al servizio della nostra ricezione di Ovidio.”



Marianna Vinciguerra

Pensi che l’IA sia parte integrante della tua vita? Ne sei padrona/e o succube?

Marcello Napoli

Sara Squatrito

“Ammetto che, pur non usandola da sempre, l’AI adesso è per me un validissimo ausilio allo studio. Non me ne ritengo succube perché, comunque, credo di essere votata ad un tipo di studio più tradizionale, ‘carta e penna’. Ciononostante, ne riconosco le immense potenzialità, soprattutto alla luce delle lezioni del corso specialistico che ho seguito quest’anno e che è stato incentrato proprio sul tema della filologia digitale.”

Marianna Vinciguerra

“Credo che l’AI, nella mia vita così come nel mio futuro percorso professionale, possa costituire un valido strumento di lavoro, a patto che lo si utilizzi responsabilmente e con cautela. Per questo non ritengo affatto di esserne succube, anzi.”

Josè Ruggeri

“Fino a pochi mesi fa avrei detto che l’AI non mi avrebbe mai toccato. Tutto, però, cambia e anche noi dobbiamo muoverci a pari passo con il progresso, perlomeno per conoscerlo e saperne le potenzialità. Non ti direi che ne sono succube, ma non posso affermare neanche il contrario. Cerco di essere ponderato nel suo impiego. Immagina un letterato che si fa scrivere un testo da un’AI. Direi che questo sarebbe un problema di grande spessore. Servirebbe un’etica del consumo, dell’uso limitato e non costretto dell’intelligenza artificiale”

Marcello Napoli

“L’AI è un grande assente nella mia vita. Ne sono circondato, ma le nostre strade non si sono mai incrociate. Né padrone né succube: siamo solo due estranei.”



Spesso il tema dell’intelligenza artificiale è oggetto di un accesso dibattito politico, magari disinformato. Esperienze come quella che hai vissuto a Roma, possono modificare la traiettoria verso un dialogo consapevole e costruttivo?​

Sara Squatrito

“Si, assolutamente. Sarebbe auspicabile, anzi, che esperienze simili venissero promosse sempre più. Non solo per sensibilizzare a un uso corretto e coscienzioso di queste nuove intelligenze o per non farsi ‘dominare’ o abbindolare da esse; ma soprattutto per coltivare quella transdisciplinarità che è uno dei caratteri su cui la SSC tanto punta per la formazione dei suoi allievi.”

Marianna Vinciguerra

“Assolutamente sì. Spesso chi critica a priori l’AI lo fa soprattutto a causa di disinformazione di fronte a uno strumento tanto complesso, eppure proprio per questo tanto carico di potenziale. Esperienze come quella che ho vissuto a Roma possono senz’altro aiutare a fornire una panoramica più aperta e interdisciplinare, nonché a demistificare molti pregiudizi in merito.”

Josè Ruggeri

“Possono modificarlo se si è disposti ad ascoltare prima di voler imporre la propria opinione, il proprio pensiero. L’incontro a Roma ha visto personalità di tutta Italia, e internazionali, scontrarsi su tematiche che hanno posto al centro della loro attenzione l’AI e i suoi impieghi, i suoi limiti. Ognuno aveva il proprio pensiero, e le discordie non sono mancate, ma c’era un clima di grande ascolto reciproco. Un tempo in cui comprendere che ogni verità poteva crescere e regredire allo stesso momento. Tutti cercavano le parole giuste per costruire insieme”

Marcello Napoli

“Come ogni grande innovazione, l’AI attira e intimorisce. L’esperienza di Roma è la dimostrazione che occorre saper cogliere la sua funzione strumentale, senza farne un fine o addirittura renderla indispensabile. Potremmo farne a meno, senz’altro: questo ci deve rendere consapevoli del suo uso. Ma potremmo anche sfruttarla per compiere degli interessanti passi in avanti.”



Josè Ruggeri e Sara Squatrito

“Metamorfosi nelle immagini, metamorfosi delle immagini. La forma e la parola da Ovidio all’AI”

Il convegno ha visto la partecipazione di ospiti internazionali di grande rilievo che hanno avuto modo di confrontarsi e dibattere con i docenti ospiti delle università italiane. Il dialogo è stato introdotto dalla critica d’arte e professoressa ordinaria dell’Università degli Studi di Roma “La Sapienza” Claudia Cieri Via, che ha argomentato la sua tesi sull’importanza delle immagini nell’arte e nella nostra cultura. Trattando di formalismo e iconologia ai tempi del Neural Style Transfer, il prof. Andrea Pinotti ha, successivamente, ribadito l’importanza dell’AI nell’ambito artistico. Questi, e altri, interventi introduttivi hanno condotto gli ospiti a interessanti digressioni sul proprio lavoro. Lo studioso britannico Leonardo Impett (University of Cambridge) ha presentato, ad esempio, i risultati di alcune sue ricerche svolte con l’aiuto dell’Artificial Intelligence. Filo portante del convegno è stato dunque il trattamento dell’AI come strumento scientifico e accademico, da non demonizzare necessariamente.

Alessandro Motta, Redazione SSC UniCT

“Il vostro tempo è limitato, quindi non sprecatelo vivendo la vita di qualcun altro … Stay hungry, stay foolish.” Steve Jobs

E dunque la Scuola Superiore di Catania?

La Scuola Superiore di Catania è parte della rete ASSI. La rete ASSI (Alleanza della Scuole Superiore di Ateneo italiane) ingloba le 10 Scuole Superiori di Ateneo italiane, le quali condividono risorse e progetti comuni. Le Allieve e gli Allievi di ciascuna delle Scuole della rete possono partecipare alle attività di alta formazione organizzate dalle altre Scuole Superiori di Ateneo.

Come accedere

Villa San Saverio è la residenza che viene garantita, gratuitamente, a tutti i vincitori del concorso di ammissione. Tuttavia, la formazione degli allievi travalica tale residenza, estendendosi a tutti i luoghi che possono fornire la più variegata e stimolante offerta formativa #beyondSSC! 

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