Itinerari del sapere
Gli allievi della Scuola Superiore di Catania assistono all’“Edipo a Colono” al Teatro Greco di Siracusa, riflettendo collettivamente sulla loro condizione di “giovani in cammino”.

Nel grembo di pietra del Teatro Greco di Siracusa, là dove la parola antica si fa carne e il vento porta con sé echi millenari, gli allievi e le allieve della Scuola Superiore di Catania, giorno 10 maggio 2025, hanno assistito alla rappresentazione di “Edipo a Colono”, capolavoro della maturità tragica di Sofocle, sapientemente diretto dal regista canadese Robert Carsen.
Lo spettacolo, che si inserisce nell’ambito del prestigioso ciclo di rappresentazioni classiche della Fondazione INDA (Istituto Nazionale del Dramma Antico), ha travalicato la semplice fruizione culturale, trasformandosi in un’autentica pratica del sapere. Nel confronto diretto con la tragedia sofoclea, infatti, si è rivelato il senso più autentico della formazione universitaria, che non è improntata esclusivamente alla mera acquisizione di conoscenze, ma anche alla maturazione di un pensiero critico sul reale e di una sensibilità capace di aprirsi a ciò che è altro da sé, accogliendolo in tutta la sua complessità.
Lo spettacolo ha restituito al pubblico un Edipo anziano, stanco, ma mai domato, che giunge a Colono per morire, o meglio, per compiersi. Qui, l’ex re, cieco e perseguitato dal destino, si fa simbolo dell’umano che, nel suo decadere, raggiunge una verità più profonda. Edipo, interpretato magistralmente da Giuseppe Sartori, entra in scena attraversando la cavea, in un’atmosfera sacra e contemplativa, simboleggiando un percorso profondo di consapevolezza e accettazione del proprio destino.

“È stata un’occasione straordinaria per interrogarci sui fondamenti stessi dell’agire umano e per esplorare la tensione tra responsabilità individuale e destino collettivo, in uno spazio di dibattito vivo e sincero, che ha prolungato l’esperienza teatrale ben oltre i confini della scena – hanno commentato alcuni allievi – La tragedia sofoclea, nella sua attualità e nel suo valore universale, ha stimolato l’analisi del conflitto ed educato all’empatia, poiché essa richiede allo spettatore, e ancor più allo studente, di comprendere ciò che è lontano, complesso, irrisolto”.
Pertanto, l’iniziativa si è rivelata un momento di particolare valore formativo, coerente con la vocazione interdisciplinare della Scuola Superiore di Catania e con il suo impegno nella valorizzazione dei saperi classici in dialogo con il presente.



Al termine della rappresentazione, gli allievi hanno messo in luce come nella parabola esistenziale del figlio di Laio, nell’invocazione collettiva del coro e delle Eumenidi, nell’intreccio tra solitudine e polis si ritrova un pensiero che continua a risuonare con forza tra le corde del cuore umano. Come se il destino di Edipo – che pure era il più umano degli eroi – avesse gettato una luce nuova sul loro presente e si fosse fatto specchio della loro condizione di “giovani in cammino”, alla soglia di scelte, domande, responsabilità.
Ma soprattutto, è in questa tensione tragica, profondamente attuale, che si è rivelata la forza ancora perturbante del teatro antico: non semplice rappresentazione, ma occasione per l’uomo di osservarsi, interrogarsi, riconoscersi. Perché la tragedia non semplifica, non consola: espone alla vertigine del dubbio e alla profondità della sofferenza. Ed è proprio in questa esposizione consapevole al limite umano che si compie un atto autenticamente educativo.


Vittoria Gugliotta, Redazione SSC UniCT
“Siamo fatti anche noi della stessa sostanza di cui son fatti i sogni; e nello spazio e nel tempo d’un sogno è racchiusa la nostra breve vita.” William Shakespeare
E dunque la Scuola Superiore di Catania?
L’internazionalizzazione delle conoscenze e delle competenze è uno degli asset principali della Scuola Superiore di Catania. Gli allievi, in aggiunta alle molteplici opportunità fornite in loco, possono ampliare la propria formazione con esperienze uniche, per qualità e prestigio, in contesti internazionali e particolarmente adatti ai propri interessi di ricerca.
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