Lunedì 14 Luglio 2025 | Ore 20:00
Ex Cappella – Villa San Saverio, Via Valdisavoia 9 (CT) 

ANTONIO MISTRETTA – Ordinario di Igiene generale e applicata – Università di Catania

Antonio Mistretta fa parte a pieno diritto della nutrita serie di medici-scrittori: professore ordinario di Igiene presso l’Università di Catania, è il Responsabile della Comunicazione Scientifica dell’Istituto Superiore di Sanità. Da sempre lettore compulsivo e onnivoro, ha pubblicato quattro opere di narrativa: Casa di pietra, Edizioni dell’Ariete, Siracusa, 1995, Pelle di corallo, Marsilio Editori, Venezia, 1997, Archivi del Sud, Bonanno Editore, Acireale, 2013, (Premio internazionale Sebastiano Addamo), La musica perduta, Giulio Perrone Editore, Roma, 2021. Ha curato per Giulio Perrone Editore le antologie: Romolo e Remo, racconti e ricette romanesche, Scilla e Cariddi, racconti e ricette siciliane, In giro per la Sicilia in lambretta, e ha scritto il libricino di brevi racconti La libreria dei destini incrociati, per ELI-Palombi Editor

ABSTRACT

«Molte persone diranno che il barone Pisani (Palermo, 1761-1837) era altrettanto folle degli altri, ma almeno la sua follia era una follia sublime» (Alexandre Dumas padre).

Pietro Pisani non seguiva le regole, le ribaltava. Quando prese le redini della Real Casa dei Matti di Palermo, decise che quelle mura non sarebbero più state più una prigione, ma un luogo di rinascita. Abolì le catene, spalancò le porte alla musica, all’arte, alla bellezza. Un gesto rivoluzionario che anticipò di oltre un secolo le intuizioni di Basaglia. Ma chi era davvero questo barone fuori dagli schemi? Un eccentrico che si definiva “il primo dei matti di Sicilia” o un visionario in grado di vedere ciò che gli altri non osavano immaginare? L’aristocratico colto che salvò le Metope di Selinunte dall’espatrio verso il British Museum e organizzò un’opera di Mozart per un solo spettatore, o l’uomo che fece della sua vita un ponte tra genialità e follia? Pietro Pisani era tutto questo e molto di più. Lo disse anche Sciascia: “Saggio al punto da riconoscersi folle, e abbastanza folle da ritenersi tra i folli il più saggio.” La sua è una storia di coraggio, visione e ribellione. Un uomo che ha trasformato un manicomio in un luogo di libertà, la follia in poesia, e la vita in arte. Un uomo. Tre vite. Un sogno. Una rivoluzione.