Lunedì 27 maggio | Ore 18:00
Villa San Saverio, Via Valdisavoia 9 (CT)

RELATORE

Enrico Giovannini

Co-fondatore e direttore scientifico dell’Alleanza italiana per lo sviluppo sostenibile (ASviS)

Prof. Ordinario in Statistica economica e Sviluppo sostenibile – Università di Roma “Tor Vergata”

Enrico Giovannini è professore ordinario di Statistica economica e Sviluppo sostenibile all’Università di Roma “Tor Vergata”. È stato ministro delle Infrastrutture e della mobilità sostenibili del Governo Draghi (febbraio 2021 – ottobre 2022) e del Lavoro e delle Politiche sociali del Governo Letta (aprile 2013 – febbraio 2014). 

È co-fondatore e direttore scientifico dell’Alleanza italiana per lo sviluppo sostenibile (ASviS), una rete di oltre 300 soggetti della società civile creata per attuare in Italia l’Agenda 2030 dell’Onu. È stato a capo della direzione statistica e Chief statistician dell’Ocse (2001 – 2009) e presidente dell’Istat (2009 – 2013). 

Nell’ottobre del 2014 è stato nominato “Cavaliere di Gran croce al Merito della Repubblica” e nel gennaio del 2023 ha ricevuto il dottorato di ricerca ad honorem in “Sviluppo sostenibile e cambiamenti climatici”. È autore di oltre 130 articoli pubblicati su riviste nazionali e internazionali e di sei libri su temi statistici ed economici.

ABSTRACT

Come dimostrato dai più recenti rapporti, l’Italia e l’Europa in particolare non hanno ancora imboccato il sentiero dello sviluppo sostenibile. Molti sono i ritardi, le istituzioni e le comunità devono più che mai accelerare fortemente sia per raggiungere la decarbonizzazione prevista negli scenari del 2030 e del 2050 ma anche la crescita del reddito, dell’occupazione e la riduzione del debito pubblico.

“L’Agenda 2030 non è questione burocratica né un piano per sognatori”, ha ripetuto di recente il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Cosa possono fare allora i governi e le società per assicurare un futuro a questa e alle generazioni successive? Occorre un cambiamento profondo, sia nelle politiche che nei comportamenti di ciascuno: e su questo terreno, sia le università che le giovani generazioni hanno un ruolo e una responsabilità determinanti, anche per non commettere nuovamente gli errori di chi li ha preceduti.