Homo habilis, homo ludens. Le radici del pensare tecnologico e la costruzione di un mondo artificiale
Lunedì 10 giugno 2019, ore 18.00
Aula Minutoli, Scuola Superiore di Catania
Villa San Saverio, Via Valdisavoia, 9
Relatore:
Peppino Ortoleva
Universidad de los Andes - Bogotá
Saluti:
Roberto Purrello
Presidente della Scuola Superiore di Catania
Introduce:
Lina Scalisi
Coordinatrice della Classi
Scuola Superiore di Catania
Abstract: In questa lezione ci interrogheremo sulle radici del pensare, oltre che dell’agire, tecnologico, nella nostra specie, facendo naturalmente riferimento primario all’esperienza dell’umanità occidentale ma cercando di allargare lo sguardo. Il pensare tecnologico è infatti una caratteristica di tutta la specie umana, anche se non sua esclusiva, ed è ormai condivisa tra gli studiosi la convinzione che costruiamo strumenti sì in quanto pensiamo, ma vale anche il viceversa, che il costruire strumenti e l’agire sull’ambiente per loro mezzo sono tra le basi delle nostre facoltà intellettive. Secondo un luogo comune del nostro tempo, la razionalità tecnologica sarebbe un derivato della più alta forma di razionalità: quella scientifica. In realtà l’umanità pensa razionalmente in termini tecnici da molto prima di quando ha cominciato a dare vita alla scienza; inoltresviluppo della scienza e sviluppo degli strumenti non hanno mai avuto tra loro un rapporto lineare ma dialogante. Secondo un altro luogo comune il pensare strumentale sarebbe eminentemente pratico e finalizzato a ottenere scopi precisi, avrebbe quindi pochi rapporti con altre facoltà come la fantasia, il gioco, l’arte. Non è vero.
Prenderemo quindi le mosse da un’attività primaria dell’essere umano, il giocare e mostreremo che si tratta di una delle principali risorse adattive della specie umana: ci permette di scoprire il mondo mentre lo inventiamo, e viceversa. Anche il rapporto con gli strumenti è sempre molto più complesso di quanto appaia, non solo l’invenzione degli strumenti ma pure il loro uso è fondato sull’immaginazione oltre che sulle esigenze pratiche. Ragioneremo quindi sulla complessità del rapporto tra essere umano e strumento, sull’importanza della resistenza che le cose oppongono a chi le usa e sulle principali tappe nella storia della ragione strumentale: utensile, macchina, apparato informatico.
L’ultima parte della lezione è dedicata a un tipo specifico di strumento che si è evoluto soprattutto nell’ultimo secolo, il robot, e mostrerà l’intreccio nella sua evoluzione di ragione scientifica, di ragione specificamente tecnica, e anche di immaginazione artistica.
Per informazioni: ssc@unict.it