Gli Epigrammata Bobiensia: sulle tracce della loro tradizione
Giovedì 9 novembre 2017, ore 20
Aula 0-15, Villa San Saverio
Scuola Superiore di Catania
Classe delle Scienze Umanistiche e Sociali
Relatore: Prof. Orazio Portuese
Dipartimento di Scienze Umanistiche
Università di Catania
ABSTRACT: La silloge degli Epigrammata Bobiensia – settantuno componimenti latini tardoantichi – rappresenta un unicum nell’ambito della letteratura classica. Allestita fra il IV e il V secolo d.C., di essa si persero prestissimo le tracce. Soltanto nel 1493, Giorgio Galbiate, devoto amanuense di Giorgio Merula, umanista al servizio di Ludovico il Moro, ne rinvenne una copia vetustissima e malconcia, risalente al VII-VIII secolo e nascosta negli armaria del monastero di Bobbio. Il fatum volle che, dopo questa fugace apparizione in età umanistica, la silloge ricadesse nell’oblio per altri cinque secoli, sino a quando, nel 1950, non riemerse, per merito di Augusto Campana, nei ff. 268r-278v del codice Vat. Lat. 2836, una grossa miscellanea di testi del Cinquecento appartenuta ad Angelo Colocci (1474-1549), segretario di papa Leone X. A distanza di più di sessant’anni dalla prima edizione critica a cura di F. Munari (1955) e dalla seconda pubblicata da W. Speyer (1963), lo stato della ricerca è notevolmente mutato e il mio attuale progetto di ricerca mira alla ricostruzione della misteriosa tradizione della silloge, di cui ho reperito un nuovo manoscritto e di cui ho già pubblicato uno studio complessivo per le Edizioni di Storia e Letteratura (2017).