Su Nature Nanotechnology il progetto di ricerca di Stefano Ippolito, alumnus SSC

Stefano Ippolito, ex allievo SSC, oggi PHD presso l’Institut de Science et d'Ingenierie Supramoleculaire di Strasburgo ha recentemente pubblicato i risultati del suo principale progetto di ricerca sulla prestigiosa rivista Nature Nanotechnology. Si tratta di una nuova strategia molecolare per aumentare le prestazioni di dispositivi elettronici basati su materiali 2D semiconduttori. Abbiamo fatto quattro chiacchiere con lui, che ci ha raccontato di più di questo studio. Parola chiave del suo percorso: serendipity

Stefano, quello per la chimica è stato un amore nato precocemente. Quali sono stati i tuoi primi passi nel mondo della ricerca?

La chimica è stata la mia prima occasione di serendipità: una scoperta felice, fatta per puro caso. Ho frequentato l'Istituto Tecnico Industriale "E. Fermi" di Siracusa, indirizzo perito chimico. Durante il biennio ho avuto la fortuna di incontrare due insegnanti che hanno rappresentato per me una guida importante nella scoperta dei fondamenti della chimica. È stato all'Università, però, che ho iniziato davvero ad esplorare lo sconfinato universo di questa disciplina. Ancora una volta, un ruolo cruciale lo ha avuto un insegnante, il mio tutor SSC, il prof. Giovanni Marletta, che mi ha guidato in questa esplorazione. E poi, durante l'ultimo anno, ho iniziato un'esperienza di ricerca presso l'Institut de Science et d'Ingenierie Supramoleculaire a Strasburgo. Doveva essere solo un tirocinio, ma si è trasformato in qualcosa di più: a Strasburgo, infatti, è nata la mia tesi magistrale e poi, qualche mese dopo, il progetto di ricerca del Dottorato che avrei iniziato presso lo stesso Istituto. 

E a proposito del tuo progetto di ricerca, hai recentemente pubblicato su Nature Nanotechnology. Raccontaci di più di questa nuova strategia molecolare

Io lavoro con materiali anologhi al grafene, il materiale bidimensionale che ha rivoluzionato la nostra epoca. Ho lavorato ad un processo di ingegnerizzazione di questi materiali, al fine di poterli implementare in ambito elettronico, per la produzione di transistor ad elevate prestazioni: l'obiettivo è rendere i dispositivi di cui tutti noi oggi ci serviamo (computer, cellulari) ultraperformanti. 

E infine, domanda d’obbligo per un ex allievo SSC: che cosa diresti a una matricola che studia chimica? 

Gli direi di avere pazienza, perché la chimica è vasta e serve tempo per capire qual è l’ambito a cui si è realmente interessati. Se si vuole intraprendere la carriera accademica, poi, serve molta determinazione, perché spesso si incontrano ostacoli come - banalmente - doversi allontanare dai propri affetti. Non bisogna mai demoralizzarsi e andare avanti sempre: l’impegno costante e la fiducia in se stessi ripagano.