Rivoluzione addio. I Quaderni del carcere e delle cliniche di Gramsci

Giovedì 5 aprile 2018, ore 17:30
Aula Magna Scuola Superiore di Catania
Villa San Saverio, Via Valdisavoia, 9 - Catania

Relatore: Francesco Lo Piparo
Professore di Filosofia del linguaggio
Università degli Studi di Palermo

Saluti:
Francesco Priolo
Presidente della Scuola Superiore di Catania

Introduce e modera:
Lina Scalisi
Coordinatrice della classe delle Scienze umanistiche e sociali
Scuola Superiore di Catania

 

ABSTRACT: I 29 Quaderni a contenuto teorico e storico da noi conosciuti sono stati scritti nell’arco di sei anni, dall’8 febbraio 1929 all’aprile 1935. Di essi 17 hanno i contrassegni carcerari: numero di matricola del carcerato (7047), timbro del carcere sulla copertina e su ogni foglio. Gli altri 12 ne sono privi perché sono stati scritti nella clinica Cusumano a Formia dove Gramsci risiede dal dicembre 1933 al 24 agosto 1935. Dal 25 ottobre 1934 godendo della libertà condizionale. Morirà il 27 aprile 1937 a Roma nella clinica Quisisana dove risiede dall’ agosto 1935. Ecco perché è filologicamente più corretto denominare i quaderni scritti da Gramsci Quaderni del carcere e delle cliniche. La frase «Per venti anni dobbiamo impedire a questo cervello di funzionare» che avrebbe pronunciato il pubblico ministero durante il processo è un falso storico diffuso da Togliatti nell’articolo scritto nel 1937 per commemorare la morte del compagno. Durante il periodo di detenzione a Gramsci fu concesso quello che non fu concesso agli altri detenuti politici: usare quaderni, penna, libri, riviste e scontare la pena in una cella singola. Gramsci viene arrestato l’8 novembre 1926 nonostante fosse coperto dall’immunità parlamentare. Tra il 14 e il 26 ottobre aveva avuto uno scambio di lettere con Togliatti, residente in Unione Sovietica come rappresentante del partito italiano nell’Internazionale, dove chiaramente manifesta il proprio dissenso dal modo in cui Stalin conduce la sua lotta agli oppositori interni. Togliatti difende Stalin e critica il proprio segretario. Gramsci entra in carcere da segretario di fatto sfiduciato dall’Internazionale e da Togliatti. I Quaderni sono una riflessione sulle ragioni culturali del fallimento della rivoluzione sovietica e sull’impossibilità di riproporla altrove. Spiegano contemporaneamente le ragioni di quello che noi chiamiamo riformismo e Gramsci chiamava rivoluzione passiva. All’interno di questo schema proporrò una lettura dei Quaderni.

SPEAKER'S BIO: Filosofo del linguaggio. Tra le sue opere: Linguaggi, macchine e formalizzazione, Il Mulino 1974; Lingua, intellettuali, egemonia in Gramsci, Laterza 1979 (Premio Iglesias), Sicilia linguistica (in La Sicilia, a cura di Aymard e Giarrizzo, Einaudi 1987); Aristotele e il linguaggio, Laterza 2003; I due carceri di Gramsci Donzelli 2012 (Premio Viareggio; Premio Minturnae); L’enigma del Quaderno, Donzelli 2013; Il professor Gramsci e Wittgenstein, Donzelli 2014 (Premio Città di Palmi). I due carceri e L’enigma sono stati pubblicati in francese col titolo Les deux prisons de Gramsci, CNRS Editions 2014.


Per informazioni: ssc@unict.it