Il palazzo di Atlante: decorazione, allestimento e suggestioni poetiche nel palazzo barocco romano

Giovedì 18 gennaio 2018, ore 17.00

Scuola Superiore di Catania
Aula Magna, Villa San Saverio

Relatrice: Francesca Cappelletti
Storica dell’arte – Università di Ferrara

Introduce e presenta:

Lina Scalisi
Coordinatrice della classe delle Science umanistiche e sociali

Saluti:

Francesco Priolo
Presidente Scuola Superiore di Catania

 

ABSTRACT: Nel Seicento i visitatori stranieri restavano spesso perplessi dal modo in cui si svolgeva la vita nei palazzi aristocratici italiani. Spazi abitativi come le camere da letto, specialmente per donne e bambini, apparivano ridicolmente minuscole e scomode, in confronto alle ampie anticamere, difficilissime da riscaldare e splendidamente addobbate, nelle quali il visitatore era lasciato ad attendere il proprietario, appositamente costruite, secondo brani di trattati seicenteschi“per imprimere intanto nel straniero che gli va a parlare gran rispetto e riverenza della sua persona, mentre contempla la sontuosità della sua casa” (F. Cappelletti, Covert and overt, in Display of Art in The Roman Palaces, ed. G. Feigenbaum, Getty Research Institute 2014, pp.).

Nel palazzo barocco, in cui si svolgeva un cerimoniale complesso, vivevano i congiunti del proprietario, la sua “famiglia”, cioè una complessa compagine di servitori, manutentori e artigiani, che poteva comprendere anche artisti importanti.Il proprietario poteva anche considerarlo il ritratto del proprio agire e certamente la rappresentazione, in pietra, arredi e fasto, del potere familiare e della posizione sociale raggiunta. Alla grandezza e decoro della famiglia il palazzo con il sistema di oggetti in esso contenuto era strettamente legato, tanto da essere sottoposto sempre più di frequente alle norme legali, come il fidecommisso, che ne assicuravano (o tentavano di assicurare) il passaggio agli eredi senza sottoporlo a divisioni.
Luogo privilegiato dell’identità familiare e sociale, crocevia di scambi e progetti politici, snodo di relazioni internazionali e di elaborazione culturale attraverso la pratica degli allestimenti di opere d’arte e della conversazione erudita, il palazzo barocco aveva spesso alla sua base anche una suggestione di natura poetica che ne informava la decorazione e a volte anche la stessa struttura. L’intervento di oggi cercherà di ricostruire il rapporto fra la decorazione degli interni, l’allestimento delle opere e i testi letterari che possono aver ispirato, a Roma, la creazione di insiemi sontuosi e guidato la ricezione da parte dei visitatori.

 



Per informazioni: Dott.ssa Maria Sanfilippo – E-mail: maria.sanfilippo@ssc.unict.it