La cultura come storia naturale di Homo sapiens: pluralismo, memoria, creatività
Venerdì 8 luglio, ore 18.30 - Villa San Saverio, via Valdisavoia 9
Cent’anni prima di Darwin, Linneo ha trovato all’interno del Systema Naturæ un posto per l’Uomo: con le scimmie, nell’ordine dei Primati. Fino ai nostri giorni, tuttavia, Homo sapiens ha conservato una posizione di privilegio: in molti alberi genealogici del regno animale, alla nostra specie è riservato il ramo più alto. Peraltro, l’anatomia e la fisiologia non ignorano le imperfezioni del nostro corpo, che sembrano negare l’efficacia della selezione naturale darwiniana e suggeriscono una visione più ricca e articolata dell’evoluzione biologica. Così si apre, o si riapre, la possibilità di valutare la distanza che separa l’uomo dai suoi più prossimi cugini non già in termini di geni, presunti depositari di un programma per lo sviluppo, ma di cultura, a cominciare dal suo strumento fondamentale, il linguaggio. In realtà, quella dell’uomo è la storia di un pluralità di lingue e di culture. Qui emergono affascinanti parallelismi fra le specie biologiche e le lingue umane, parallelismi che rivelano anche la fragilità delle une e delle altre e lo spettro di un sempre più veloce declino della loro diversità, anche a causa di nostri comportamenti che minacciano di intaccare la nostra stessa natura di animali culturali e di soffocare così la nostra creatività.
Alessandro Minelli
Alessandro Minelli, nato a Treviso nel 1948, è stato professore ordinario di Zoologia presso l’Università di Padova, dove ha sviluppato la sua carriera di docente e ricercatore. Egli ha avviato la sua attività scientifica dedicandosi inizialmente a problemi di sistematica zoologica e di filogenesi, per poi indirizzarsi verso la biologia evoluzionistica dello sviluppo (evolutionary developmental biology o evo-devo). A riguardo del primo indirizzo della sua ricerca, ne ha seguito i moderni sviluppi anche con l’uso delle tecniche molecolari, affrontandone criticamente i concetti fondamentali e le metodologie più avanzate. Nel campo della biologia evoluzionistica dello sviluppo, ha operato sia sul piano sperimentale che su quello teorico e modellistico, fino ad affrontare le basi epistemologiche e metodologiche del metodo comparativo. Ha approfondito inoltre numerosi aspetti della biodiversità animale, anche a livello organizzativo, impegnandosi nella progettazione e nel successivo coordinamento realizzativo della checklist della fauna italiana, prima in Europa, pubblicata a metà degli anni ‘90 e oggi disponibile e tenuta aggiornata online. Negli anni 1995-2001 ha operato in qualità di Presidente dell’International Commission on Zoological Nomenclature (ICZN), mentre nel periodo 1997-99 è stato Vice-presidente della European Society for Evolutionary Biology (ESEB). È socio effettivo dell’Accademia Nazionale delle Scienze, detta dei XL, dell’Istituto Veneto di Scienze, Lettere e Arti, è socio ordinario dell’Accademia Nazionale Italiana di Entomologia, socio onorario della Royal Entomological Society di Londra, nonché dell’Accademia Gioenia di Catania. È stato insignito di Medaglia d’oro dell’Accademia Nazionale dei XL (2002); del Premio Ferrari-Soave dell’Accademia delle Scienze di Torino (2005); del Charles Davis Sherborn Award (2008). È stato editor-in-chief di Frontiers in Evolutionary Developmental Biology e Journal of Systematic Zoology & Evolutionary Research. È membro del Comitato editoriale di varie riviste specialistiche di settore, fra le quali Evolution & Development e Frontiers in Zoology. Fra i suoi libri, The Development of Animal Form (2003), Forme del divenire (2007), Perspectives in Animal Phylogeny and Evolution (2009), L'albero condiviso. Metodi comuni tra filologia e biologia (2015), Plant Evolutionary Developmental Biology (2018) e Understanding Development (2021).