Virtù eroica e immagine della guerra: le armi e le lettere nei capitani poeti dell'Italia spagnola lungo il Cinquecento

Virtù eroica e immagine della guerra: Le arme e le lettere nei capitani poeti dell'Italia spagnola lungo il Cinquecento

Relatore: Prof. Carlos José Hernando Sánchez  | Data: Giovedì' 22 settembre, ore 17.00

ABSTRACT: ¡sólo de hombres digno y noble estado! Questo è l’ultimo verso di un famoso sonetto di Francisco de Aldana, “el divino capitán”, uno dei grandi poeti soldati del Cinquecento spagnolo. I suoi versi sono esemplari nel trattare la virtù eroica, concetto di origine classica e di grande sviluppo rinascimentale, eppure sono ancora poco studiati. Nato a Napoli, figlio di un capitano spagnolo e di una immigrata greca, allevato a Firenze, nella corte di Cosimo I dei Medici e di Eleonora di Toledo, Aldana fu discepolo di Benedetto Varchi, capitano dei tercios in Fiandra e morì lottando contro i mori nella battaglia di Alcazarquivir nel 1578. Scrisse soprattutto in spagnolo, ma anche in italiano. Questo percorso biografico è un esempio di varie generazioni di autori che riempirono di significati diversi il topos umanistico del dialogo tra arme e lettere, da Garcilaso de la Vega fino a Cervantes. Le loro vite appartengono alla cornice sociale e culturale della cosiddetta Italia spagnola e sono attraversate da un labirinto di strade letterarie e politiche che si rifletteranno anche nella trattatistica spagnola e italiana. Il loro mondo è anche quello di Alfonso d’Avalos, marchese del Vasto, ripetutamente ritratto per Tiziano e anche lui notevole poeta italiano, così come uno dei principali generali di Carlo V, vero organizzatore dei tercios spagnoli. Questo mondo, che porterà a Torquato Tasso a parlare di una bellezza terribile, è debitore di Ariosto e di quanti furono costruttori di armi e di immagini. Gli esempi sono così brillanti, come numerosi in tutta l'Italia, anche in Sicilia... Si tratta di una parte essenziale di quella cultura nobiliare risvegliata storiograficamente, ma anche di una più ampia prospettiva sociale e persino psicologica, dove le battaglie del corpo si accomunano a quelle dell'anima in una esperienza del dolore che bisogna analizzare nelle sue sfumature e contraddizioni. Perciò è necessario indagare in questo mondo di virtù eroiche, reali ed idealizzate, intorno alla poesia della guerra, secoli prima dei commenti di Ernst Jünger sullo spettacolo del combattimento industrializzato nel XX secolo. Sembra necessario, soprattutto, integrare le sue dimensioni militari, politiche, letterarie ed artistiche, al di là di anacronismi morali e disciplinari, per chiarire uno degli aspetti essenziali della cultura europea dai tempi di Omero 

 

Carlos José Hernando Sánchez

 

Doctor en Historia Moderna por la Universidad Complutense, Profesor Titular de Historia Moderna de la Universidad de Valladolid, Académico correspondiente de la Real Academia de la Historia. Coordinador Científico de la Sociedad Estatal para la conmemoración de los centenarios de Felipe II y Carlos V desde su creación en 1997 hasta su extinción en 2001.  
Es autor de más de 150 artículos y ponencias publicados en diversos países y ha impartido conferencias y cursos en universidades españolas e italianas. Su trayectoria científica se centra en la cultura política, militar y cortesana, la nobleza, el mecenazgo y la articulación territorial del poder en la Monarquía de España desde los Reyes Católicos hasta el final de la casa de Austria, con particular atención a sus territorios italianos y, en concreto al sistema virreinal en el reino de Nápoles y a los reinados de los Reyes Católicos y Carlos V. Junto a varios ensayos sobre el Gran Capitán y la estrategia político militar de la Monarquía de los Austrias destacan sus libros: Castilla y Nápoles en el siglo XVI: el virrey Pedro de Toledo. Linaje, Estado y cultura (1532-1553), Salamanca, 1994; Las Indias en la Monarquía Católica. Imágenes e ideas políticas, Universidad de Valladolid, 1996; El reino de Nápoles en el Imperio de Carlos V. La consolidación de la conquista, Madrid, 2001 y Tempi di ceremonia. Miguel Díaz de Aux e la corte vicereale di Napoli, Nápoles, 2017. Ha coordinado varios volúmenes, entre ellos Las fortificaciones de Carlos V, Madrid, 2000 

 

 

PhD in Modern History at the Complutense University of Madrid, Senior Lecturer of Modern History at the University of Valladolid, Academic Correspondent of the Royal Academy of History. Scientific Coordinator of the State Society for the commemoration of the centenaries of Felipe II and Carlos V from its foundation in 1997 until its dissolution in 2001. He is the author of more than 150 articles and papers published in various countries and has given lectures and courses at universities in Spain and Italy. His scientific career focuses on political, military and courtesan culture, nobility, patronage and territorial articulation of power in the Spanish Monarchy from the Catholic Monarchs until the end of the House of Austria, with special attention to their Italian territories and, in particular, to both the viceregal system in the Kingdom of Naples and the reigns of the Catholic Monarchs and Charles V. He wrote several essays on the Great Captain and the military political strategy of the Austrian Monarchy which stand out in his career along with his books: Castilla y Nápoles en el siglo XVI: el virrey Pedro de Toledo. Linaje, Estado y cultura (1532-1553), Salamanca, 1994; Las Indias en la Monarquía Católica. Imágenes e ideas políticas, University of Valladolid, 1996 and El reino de Nápoles en el Imperio de Carlos V. La consolidación de la conquista, Madrid, 2001.