Lucrezio e lo stomachion di Archimede. Il potere persuasivo di un'immagine combinatoria e la sua fortuna

 

Sabato 16 marzo 2019, ore 11.30
Aula Minutoli, Scuola Superiore di Catania
Villa San Saverio, Via Valdisavoia, 9

Relatrice: Gabriella Moretti
Università degli studi di Genova

 

Abstract: Lucrezio, nel secondo libro del De rerum natura, per spiegare come gli atomi possiedano forme differenti, ma non differenti qualità, che derivano invece dalla loro combinazione, porta l’esempio del mare, che se fosse composto di atomi cerulei non potrebbe risultare bianco, invece, nella sua schiuma. Se le particelle che formano il mare fossero di diversi colori, accadrebbe allora – e qui all’immagine concreta del mare si aggiunge una similitudine inaspettata e ad un primo impatto enigmatica - quello che accade nel caso di una forma quadrata formata da figure dissimili, la cui unione nel quadrato non impedisce che si continuino a scorgere le differenti figure geometriche di cui tale quadrato è composto (a questa similitudine enigmatica si trova associata, nel secondo libro lucreziano, la similitudine invece celeberrima – ma corrispondente al medesimo immaginario combinatorio - delle lettere dell’alfabeto e delle loro infinite combinazioni). L’immagine del quadrato formato da differenti figure geometriche rappresenta per noi la prima testimonianza latina circa il gioco dello Stomachion, di cui aveva trattato Archimede – ma si tratta dell’unica testimonianza greca in proposito – in un suo trattato giuntoci in forma estremamente frammentaria: un trattato cui si deve probabilmente l’origine della sorprendente fortuna latina, fino alla tardissima antichità, della metafora eminentemente combinatoria dello stomachion.

Per informazioni: ssc@unict.it