Percorsi SSC: intervista a Giorgia Di Trapani

Terzo appuntamento con Percorsi_SSC, la rubrica dedicata agli Alumni della Scuola Superiore di Catania. Abbiamo incontrato Giorgia Di Trapani, laureata in Giurisprudenza all’Università di Catania e oggi Procuratore di Stato.

1. Nel 2010 iniziava il tuo percorso accademico presso l'Università degli Studi di Catania. Quali erano i tuoi sogni nel cassetto quando hai deciso di studiare Giurisprudenza?

Ricordo ancora in maniera distinta l’emozione e la paura di quando ho compilato la domanda di iscrizione all’università. Avevo l’incoscienza e l’entusiasmo giusti per fare una scelta tanto impervia quale quella di iscrivermi a giurisprudenza. Perché? Me lo sono sempre chiesta, ma non esiste una risposta ben precisa. Sono sempre stata animata dallo spirito di una guerriera, dall’ambizione di cambiare il mondo o, perlomeno, di dare un mio contributo. Soprattutto, ho sempre odiato le ingiustizie e volevo aprirmi una strada per raddrizzare le cose. Così nel 2010 ho varcato le soglie dell’Università di Catania, con il sogno di farcela, di emanciparmi come donna, come professionista, e di dimostrare al mondo che non importa da quanto a sud provieni, perché se hai tenacia, spirito di sacrificio e ambizione, la vita prima o poi ti premia. 

2. E cosa ti ha spinto a provare il concorso per la Scuola Superiore di Catania?

Ho conosciuto la SSC praticamente per caso. Frequentavo il quarto anno del liceo scientifico quando il Preside mi chiamò nel suo ufficio per dirmi che la Scuola Superiore di Catania organizzava una summer school. Incuriosita ed eccitata, diedi subito la mia adesione. L’estate di quell’anno mi ritrovai nella residenza di San Nullo, tra aule, corsi, conferenze, chiacchierate a mensa, gite in centro. Mi sono sentita iper-stimolata, felice, motivata. L’anno dopo ho puntato tutto sul concorso, perché sapevo che era un’occasione da non perdere. In effetti, la Scuola è stata la mia casa, ha fatto da sfondo agli anni più belli della mia vita e mi ha consentito di diventare chi sono adesso. 

3. Nel 2015 il tuo percorso ha fatto tappa all'Università Jagellonica di Cracovia: quanto questa esperienza ha influito sul tuo approccio alla giurisprudenza?

Once Erasmus, always Erasmus: è proprio vero! L’Erasmus ti cambia, come persona e come studente. Nel mio caso, mi ha molto alleggerita, mostrandomi un modo diverso di approcciarmi al diritto. Spesso si fa l’errore di divorare i libri di studio al solo fine di superare un esame, senza pensare a cosa c’è fuori dalle aule universitarie, senza capire che tutto quello che studiamo ha un’applicazione pratica. Le lezioni che ho seguito a Cracovia erano  finalizzate al confronto, alla riflessione. Dunque quello che mi porterò dietro non sono i contenuti, ma la differenza di approccio che la Polonia, con tutta la sua storia, la sua sofferenza, la sua nordica bellezza, mi ha lasciato.

4. Oggi ricopri il ruolo di procuratore di Stato: ti chiediamo di spiegare alle future matricole in Giurisprudenza in cosa consiste quello che fai.

Forse non tutti sanno che lo Stato si avvale di un proprio Organo legale, al quale sono assegnati compiti di consulenza giuridica e di difesa delle Amministrazioni Statali, in certi casi anche regionali, in tutti i giudizi civili, amministrativi, penali, arbitrali, comunitari e internazionali. Ecco, questo Organo è l’Avvocatura dello Stato e io ne faccio fieramente parte, in qualità di Procuratore dello Stato. Superato il concorso, ho preso servizio presso l’Avvocatura Distrettuale dello Stato di Palermo, dove lavoro attualmente. Mi piace descrivere il mio lavoro come “il più bello del mondo”, per varietà, dinamicità, velocità di crescita. Per un giurista, l’Avvocatura è un vero e proprio acceleratore dove ogni giorno si impara qualcosa di nuovo e ci si mette alla prova. Chiaramente, dal punto di vista tecnico, ci sarebbero miliardi di cose da aggiungere, ma mi rendo conto che non è questa la sede. 

5. Infine ti chiediamo di fare un augurio agli studenti che tra qualche mese inizieranno il loro percorso universitario

L’augurio che vi faccio e che ho sempre fatto a me stessa è quello di non barattare mai i vostri sogni con le aspettative altrui. Me lo sono ripetuto sempre in questi anni e ne ho tratto la forza di una guerriera. Abbiate sempre fame di sapere, di conoscere, di arrivare, e ricordate che il bravo pugile non è quello che non cade mai, ma quello che cade e si rialza. Imparate dai vostri fallimenti, fatene tesoro e mettetevi alla prova con entusiasmo e passione. Per aspera, ad astra!